Perché Google ha mappato il mondo (e perché non smetteremo mai di usarlo)

Oggi ci sembra normale aprire Google Maps, fare zoom su una città dall’altra parte del pianeta o passeggiare virtualmente tra le strade di Tokyo. Ma vi siete mai chiesti perché Google ha deciso di intraprendere un’impresa titanica? Perché mappare l’intero mondo dall’alto con Google Earth e dal basso con Street View?

Un pianeta a portata di click

L’idea di fondo è semplice ma rivoluzionaria, rendere la Terra esplorabile come un libro aperto.

  • Google Earth: nato nei primi anni 2000, permette di osservare il pianeta dall’alto grazie a immagini satellitari e modelli 3D. È pensato per lo studio, la pianificazione, il turismo e la pura curiosità.
  • Street View: lanciato nel 2007, ha portato la prospettiva al livello strada. Non solo mappe, ma un’esperienza immersiva che ci fa camminare virtualmente ovunque.

Insieme, creano un mosaico globale. Dal globo intero fino alla singola via.

Molto più di una guida turistica

Questi strumenti non servono solo a viaggiatori o curiosi. Le applicazioni sono infinite:

  • Turismo e commercio: hotel, ristoranti e negozi guadagnano credibilità se i clienti possono “vederli” prima di prenotare.
  • Ricerca e urbanistica: università e enti pubblici usano le mappe per monitorare i cambiamenti delle città e del territorio.
  • Cultura e patrimonio: oggi Street View permette di visitare anche musei, siti archeologici e luoghi remoti dove forse non andremo mai.

Ma come hanno fatto a mappare tutto?

La parte più affascinante è scoprire cosa si nasconde “dietro le quinte” di questo gigantesco progetto. Google ha messo in campo mezzi e tecnologie diverse per riuscire a coprire ogni angolo del pianeta, dalle metropoli più caotiche ai sentieri più remoti.

Le famose auto di Street View, equipaggiate con telecamere sferiche, hanno percorso milioni di chilometri in tutto il mondo, registrando immagini a 360 gradi che ci permettono oggi di “passeggiare” virtualmente tra le strade delle città. A supportarle ci sono satelliti e aerei, che forniscono immagini ad altissima definizione per Google Earth e rendono possibile osservare il pianeta dall’alto con una precisione incredibile.

Ma non finisce qui. Per arrivare dove le auto non possono spingersi, Google ha ideato gli speciali zaini Trekker, portati a spalla dagli operatori lungo sentieri di montagna, parchi naturali e luoghi impervi. A questi si aggiungono barche e droni, perfetti per immortalare i canali veneziani, le isole più isolate o aree naturali difficili da raggiungere.

  • Auto di Street View: dotate di telecamere sferiche, hanno percorso milioni di chilometri in tutto il mondo.
  • Satelliti e aerei: forniscono immagini ad alta definizione per Google Earth.
  • Zaini Trekker, barche e droni: catturano immagini di sentieri montani, canali veneziani o isole inaccessibili.

Curiosità incredibili da Street View e Google Earth

  • Cani che inseguono le auto, gatti sui tetti e persino scimmie davanti all’obiettivo.
  • Su Earth si può osservare l’Atacama in Cile trasformarsi in un tappeto di fiori dopo rare piogge.
  • Alcune aree non sono visibili, come basi militari o residenze private di celebrità.
  • Grazie ai dati NASA, Google ha esteso le sue mappe oltre la Terra.
  • Trekker è arrivato sulle vette himalayane, nelle Galápagos e persino nel Grand Canyon.
  • In Google Earth era nascosto un simulatore di volo per pilotare un aereo virtuale sopra il pianeta.

E con l’arrivo dell’AI? Google morirà?

Con i nuovi sistemi, AI Overview e altre intelligenze artificiali che sintetizzano informazioni, qualcuno si chiede se Google Maps, Earth o Street View perderanno utilità. La risposta è: no.

Ecco perché:

  • L’AI può riassumere testi, ma non può sostituire la prova visiva di un luogo. Vedere una strada, un edificio o un paesaggio resta insostituibile.
  • L’informazione non è solo “testuale”: è anche immagine, contesto, orientamento. Google continuerà a fornire dati concreti che l’AI userà come base.
  • La fiducia, quando cerchiamo un ristorante, non ci basta sapere che “è buono”, vogliamo vederlo, controllare la zona, leggere recensioni.

In altre parole, Google non scomparirà facilmente perché è una fonte primaria di informazioni visive e geografiche che anche le intelligenze artificiali dovranno usare.

Google non si è limitato a creare un motore di ricerca testuale

Ha proprio costruito un motore di ricerca del mondo reale. Dalle strade di casa nostra fino alla superficie di Marte, Street View ed Earth raccontano la storia di un pianeta vivo e in continua trasformazione.

La prossima volta che farete zoom su una mappa o vi perderete nelle vie di una città lontana, ricordate: State esplorando uno dei più grandi archivi visivi mai realizzati dall’umanità.

C’è un interessante scambio su Quora. Come ha fatto Google a mappare il Deserto Arabico?

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