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Google ha annunciato la chiusura del dominio Google.it in favore di un indirizzo unificato.
In queste ore circola la notizia che Google.it chiude in Italia, facendo sorgere dubbi e preoccupazioni tra gli utenti. Ma cosa c’è di vero? In breve, Google non sta lasciando l’Italia né smetterà di funzionare nel nostro Paese. L’azienda di Mountain View ha però confermato un importante cambiamento tecnico: il sito Google.it verrà dismesso e tutto il traffico sarà convogliato su Google.com, il dominio internazionale unico per il motore di ricerca. Di seguito analizziamo le conferme ufficiali, le motivazioni della chiusura, le implicazioni per gli utenti italiani e le alternative disponibili, per capire esattamente cosa sta succedendo e cosa comporta questa novità.

Le conferme ufficiali: Google.it chiude davvero?
La notizia della chiusura di Google.it è reale, ma va chiarito il contesto. Google ha annunciato la progressiva chiusura di tutte le versioni nazionali del suo motore di ricerca – incluso il Google.it utilizzato quotidianamente da milioni di italiani – con l’obiettivo di consolidare tutto il traffico su un unico dominio globale. Questo annuncio è stato diramato tramite il blog ufficiale di Google il 15 aprile 2025 e segna un punto di svolta nella strategia globale del colosso tecnologico: d’ora in poi, Google eliminerà i domini locali (ccTLD) come .it, .fr, .es ecc., reindirizzando automaticamente ogni visita verso Google.com nei prossimi mesi.
È importante sottolineare che non si tratta di un addio di Google all’Italia né di un oscuramento imposto da autorità locali. Al contrario, è una scelta interna di Google volta a unificare l’esperienza di ricerca a livello mondiale. Secondo l’azienda, questo cambiamento non avrà impatti negativi sugli utenti, ma rappresenta un’evoluzione tecnica naturale resa possibile dai progressi degli ultimi anni. In altre parole, Google.it “chiude” solo come sito separato: il motore di ricerca Google continuerà a funzionare nel nostro Paese attraverso il dominio unificato Google.com, mantenendo comunque risultati locali e conformità alle normative italiane.
Perché Google sta chiudendo Google.it: le motivazioni
Quali sono le ragioni dietro la chiusura di Google.it e degli altri siti nazionali di Google? La decisione deriva principalmente da motivi tecnici e strategici. In passato Google utilizzava domini specifici per ogni nazione (i cosiddetti country code top-level domain, ccTLD, ad esempio google.it per l’Italia, google.fr per la Francia, google.ng per la Nigeria, ecc.) allo scopo di offrire risultati di ricerca pertinenti a livello locale. Questa architettura era essenziale quando la localizzazione dei contenuti dipendeva dall’URL utilizzato.
Tuttavia, dal 2017 Google ha migliorato drasticamente la localizzazione dei risultati: il motore di ricerca è in grado di offrire la stessa esperienza con risultati personalizzati in base alla posizione dell’utente, indipendentemente dal dominio utilizzato. In pratica, che si usi google.com o google.it, Google riconosce la posizione geografica e mostra contenuti localizzati (ad esempio risultati in italiano e relativi all’Italia se ci troviamo in Italia). Questa evoluzione tecnica ha reso ridondanti o “superflui” i domini nazionali, visto che non sono più necessari per fornire risultati locali.
Di conseguenza, Google ha deciso di semplificare la sua infrastruttura: tutti gli utenti verranno indirizzati sul dominio unificato Google.com, dove riceveranno comunque risultati su misura per la loro area geografica. L’azienda spiega che questo cambiamento snellirà l’esperienza di ricerca per gli utenti e al tempo stesso semplificherà la gestione tecnica. Anche dal punto di vista operativo, unificare i domini permette a Google di ridurre la complessità e i costi di mantenimento legati a decine di siti separati, concentrando le risorse su un’unica piattaforma globale. In sintesi, la motivazione principale è che oggi non serve più un Google.it distinto: un solo Google internazionale può servire efficacemente tutti i Paesi, Italia compresa, adattandosi dinamicamente alla lingua e alla posizione dell’utente.
Cosa succederà agli utenti italiani
Veniamo alle implicazioni pratiche per gli utenti in Italia. Cosa cambia davvero per chi ogni giorno digita www.google.it per le proprie ricerche? Fortunatamente, per gli utenti finali il cambiamento sarà minimo. Quando si proverà ad accedere a Google.it, il sistema effettuerà un reindirizzamento automatico verso Google.com. In gergo tecnico si tratterà probabilmente di un redirect permanente (HTTP 301): in pratica il vostro browser verrà automaticamente indirizzato sul nuovo dominio senza che dobbiate far nulla.
Google ha assicurato che questa transizione non influirà sul funzionamento della Ricerca né sul modo in cui vengono gestiti gli obblighi previsti dalle leggi nazionali. In altre parole, continueremo a vedere risultati in lingua italiana e pertinenti alla nostra località, proprio come accadeva su Google.it. Ad esempio, cercando “ristoranti a Roma” otterremo ancora risultati di ristoranti romani, anche se l’URL è Google.com. Allo stesso modo, Google continuerà a rispettare le normative italiane (privacy, diritto all’oblio, rimozione di contenuti illegali, etc.) esattamente come fatto finora. L’esperienza d’uso resterà sostanzialmente invariata, a parte il piccolo dettaglio dell’indirizzo web che mostrerà “.com” invece di “.it”.
Durante la fase di migrazione, Google segnala che potrebbe essere richiesto agli utenti di reinserire alcune preferenze di ricerca. Ciò significa che impostazioni personalizzate legate al dominio locale (come la lingua dell’interfaccia, il filtro SafeSearch, o altre preferenze salvate su Google.it) potrebbero dover essere configurate nuovamente su Google.com la prima volta. Si tratta comunque di operazioni una tantum: dopo aver trasferito le preferenze, continueremo a usare Google normalmente. Per il resto, non dovremo cambiare le nostre abitudini: potremo cercare dal computer o dallo smartphone come sempre, usare l’app Google o la barra di ricerca del browser in italiano, e ottenere risultati localizzati. In sintesi, Google non “smetterà di funzionare” in Italia – semplicemente tutte le ricerche passeranno “dietro le quinte” per Google.com.
Alternative a Google.it e cosa fare se Google non funziona in Italia
Vista la natura di questo cambiamento, niente panico: se siete preoccupati perché “Google.it non funziona”, sappiate che basterà utilizzare Google.com, che prenderà il posto del vecchio dominio italiano. Anzi, come detto, verrete reindirizzati automaticamente, quindi nella pratica non dovrete nemmeno ricordarvi di cambiare indirizzo manualmente. Se avevate Google.it tra i preferiti, il bookmark vi porterà comunque al motore di ricerca corretto.
Ma in caso riscontraste problemi temporanei, o per qualsiasi motivo Google non dovesse funzionare in Italia (eventualità remota, ma ipotizzata da alcuni utenti più allarmisti), ricordate che esistono alternative valide per fare ricerche online. Ecco alcune opzioni disponibili:
- Google.com – Il dominio principale internazionale di Google, che come spiegato continuerà a offrirvi risultati in italiano se vi trovate in Italia. È la soluzione di default su cui verrete indirizzati.
- Bing – Il motore di ricerca di Microsoft, accessibile all’indirizzo www.bing.com. Negli ultimi anni Bing è cresciuto in qualità e può servire come valido sostituto in caso di necessità o per confrontare i risultati con Google.
- DuckDuckGo – Un motore di ricerca alternativo orientato alla privacy, disponibile su duckduckgo.com. Non traccia gli utenti e fornisce risultati neutri, ed è completamente in italiano se impostato per la nostra regione.
- Yahoo – Un altro storico motore di ricerca (oggi basato in parte su Bing), raggiungibile su search.yahoo.com. Meno utilizzato di Google, ma comunque un’opzione se si cercano fonti differenti.
Queste alternative possono tornare utili nel raro caso di malfunzionamenti o se si vuole provare un’esperienza diversa. Tuttavia, è probabile che la maggior parte degli utenti continuerà ad utilizzare Google anche dopo la chiusura di Google.it, semplicemente passando attraverso il dominio unificato Google.com senza accorgersi di grandi differenze.
La notizia
In conclusione, Google.it sta davvero “chiudendo”, ma non perderemo Google in Italia: si tratta di un cambiamento tecnico di dominio, frutto di una strategia globale di semplificazione. Gli utenti italiani potranno continuare a cercare sul web come hanno sempre fatto, con Google che dietro le quinte reindirizza le ricerche su Google.com mantenendo risultati localizzati e servizi invariati. La notizia della chiusura di Google Italia va dunque intesa correttamente: addio al sito Google.it come entità separata, ma Google continuerà a funzionare regolarmente nel nostro Paese.
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